domenica 14 dicembre 2008

TWILIGHT: un film assolutamente imperdibile!

AMANTI DEI VAMPIRI E NON.. Ieri sera sono finalmente riuscita ad andare al cinema a vedere questo benedetto film, ormai sulla bocca di tutti.. Confesso che la curiosità mi mangiava anche perché qualsiasi persona l'abbia visto mi ha dato un giudizio più che positivo.. Ed il fatto che mio fratello avesse definito bello un film sui vapiri mi ha spinto definitivamente allo spettacolo delle 20 e 10 di ieri sera.........
Sono riusciuscita, dopo una serie di moine a convincere il mio Manu, più che mai scettico, e siamo andati..... Il risultato è che sono uscita dalla sala ESALTATA (e il mio ragazzo più di me)!
Un film imperdibile: una trama avvincente, un cast eccezionale, effetti super-speciali..
insomma, che nessuno se lo perda!!

venerdì 12 dicembre 2008

Karate : la mia filosofia

« (...) Proprio come uno specchio che riflette le immagini senza distorsioni, come in una tranquilla vallata che rimanda l'eco, così uno studente di karate deve purgare se stesso da pensieri egoisti e malvagi poiché solamente con una mente ed una coscienza chiara e limpida (vuota) egli potrà capire ciò che sta ricevendo ... la forma fondamentale dell'universo è vuoto (kara) e quindi il vuoto è esso stesso forma (...) »

Principi morali (dojo kun)

Hitotsu jinkaku kansei ni tsutomuru koto - prima di tutto cerca di migliorare il carattere
Hitotsu makoto no michi o mamoru koto - prima di tutto cerca di percorrere la via della sincerità
Hitotsu doryoku no seishin o yashinau koto - prima di tutto cerca di rafforzare la costanza dello spirito
Hitotsu reihi o omonnzuru koto - prima di tutto cerca di imparare il rispetto universale
Hitotsu kekki no yu o imashimuru koto - prima di tutto cerca di acquistare l'autocontrollo

I venti concetti basilari

-Il Karate comincia e finisce col rispetto.
-Il Karate è mai attaccare per primi
-Il Karate è rettitudine, riconoscenza, perseguire la via della giustizia
-Il Karate è prima di tutto capire se stessi e poi gli altri
-Nel Karate lo spirito viene prima; la tecnica è il fine ultimo
-Il Karate è lealtà e spontaneità; sii sempre pronto a liberare la tua mente
-Il Karate insegna che le avversità ci colpiscono quando si rinuncia
-Il Karate non si vive solo nel dojo
-Il Karate è per la vita
-Lo spirito del Karate deve ispirare tutte le nostre azioni
-Il Karate va tenuto vivo col fuoco dell'anima; è come l’acqua calda, necessita di calore costante o tornerà acqua fredda
-Il Karate non è vincere, ma è l'idea di non perdere
-La vittoria giace nella tua abilità di saper distinguere i punti vulnerabili da quelli invulnerabili
-Concentrazione e rilassamento devono trovare posto al momento giusto; muoviti e asseconda il tuo avversario
-Mani e piedi come spade
-Pensare che tutto il mondo può esserti avversario
-La guardia ai principianti, la posizione naturale agli esperti
-Il kata è perfezione dello stile, la sua applicazione è altra cosa
-Come l'arco, il praticante deve usare contrazione, espansione, velocità ed analogamente in armonia, rilassamento, concentrazione, lentezza
-Fai tendere lo spirito al livello più alto

Trovo che questi principi siano semplicemente Bellissimi e ogni volta che li leggo mi brillano gli occhi per l'emozione, la gioia che trasmettono............
.. Ero una bambina tranquillissima... Me lo ricordo, e anche mia mamma mi racconta che io stavo sempre in collo a lei che faceva l'uncinetto, a vedere le figure nei libri..
I regali che volevo erano tutte cose oltremodo semplici (animaletti di plastica per lo più..), e quando li ho ricevuti.. beh, me li ero davvero meritati!!
Amavo davvero gli animali... Mi affascinano tuttora..
Passavo ore ore e ore a leggere qualsiasi cosa su di loro.. su tutti! mi ricordo che addirittura lessi uno scritto sulle formiche!!!
Crescendo il destino ha voluto che incontassi il fantastico mondo delle arti marziali e cominciassi a frequentare un corso di karate........... Devo dire che è stata una delle esperienze più belle della mia vita, mi ha impreziosito davvero!! Non so spiegare come, ma fa diventare riflessivi, pacati, pazienti.... e allo stesso tempo è bellissimo la sensazione che ti da là sfida, sono belle le vittorie, le sconfitte, gli arbitraggi che non vanno.......... è un mondo favoloso.. dove ci sono regole, principi, tradizioni! Sono cresciuta con i colori delle cinture, e devo dire con orgoglio che le ho conquistate tutte, quasi tutte.. manca solo la nera!! rimasta sospesa a tempo indeterminato causa bruttissima pleurite che ha compromesso il mio rendimento e soprattutto il mio fiato!!! Devo davvero molto al karate, posso dire con certezza che è grazie a questa stupenda arte che ho costruito la mia filosofia dell'equilibrio!!!

sabato 29 novembre 2008

questo è il mio blog, e in quanto tale deve parlare di me e dei miei interessi... è brutto da dire, forse qualcuno fraintenderà, ma la verità è che io non ho un particolare, vivo interesse per qualcosa; non ho un interesse che conservo sin da quando ero piccola: non faccio danza o suono il piano forte da ormai 15 anni... la realtà è che nella mia vita non c'è un filo conduttore che in qualche modo mi accompagna da sempre. la mia vita è un panta rei, un divenire continuo che investe e coinvolge ogni aspetto della mia vita.... è per questo che in realtà oggi non posso mettermi qui e raccontare una cosa che mi descriva. non c'è una cosa, una sola, che descriva la mia vita e la mia persona.. non c'è.. triste... è uno degli aspetti più tristi della mia vita, e nell'ultimo periodo sto maturando questa consapevolezza...Posso parlare di periodi, sensazioni e interessi "temporanei".. il che fa schifo, perché per quanto una persona ci possa provare, la verità è che non si può fare a meno di punti di riferimento, di ancore e di stelle polari... arriva il momento in cui se ne sente la mancanza...
ma tutto sommato posso suddividere la mia vita nei 3 canonici periodi:
Infanzia---> gli animali e il karate
Adolescenza----> la ribellione totale!!
Maturità----> la scienze e la medicina

questi sono e sono stati i miei più grandi interessi... che piano piano racconterò...

mercoledì 19 novembre 2008

Ho un'amica xenofoba..

Proprio così, ho un'amica xenofoba. E ho avuto modo di riflettere. Non è bene, la xenofobia non è bene. Rappresenta una assoluta intolleranza verso qualsiasi persona straniera. Non fa distinsioni fra persone buone o cattive. Discrimina. Odia.
Certo, c'è sicuramente da chiedersi come mai nel nostro paese è nata questa forma di intolleranza assoluta.. La gente non si sente sicura, ha paura e reagisce come per natura sa fare, con istinto animale, con ira.
Ma di questo male ci si preoccupa troppo poco.. Sento rimpiangere i "tempi gloriosi del fascismo" da persone che hanno potuto solo leggere questa esperienza in un noioso libro di storia, nessuno insegna a immedesimarci in chi ha vissuto il dramma..
Manca una cultura a proposito.
Manca una cultura meritocratica che faccia distinzioni fra meritevoli e non.
Manca una cultura giustizialista che distingua chi fa del male e chi fa del bene..
Tutto questo manca e la gente ha paura.

sabato 15 novembre 2008

... e fu così che egli morì in un manicomio...



Ignaz Philip Semmelweis nacque nel 1818 a Buda, ungheria. Medico ungherese è considerato lo scopritore delle febbre puerperale e definito il salvatore delle madri. Ma più di ogni altra cosa Semmelwis rappresenta la chiusura del mondo scientifico di fronte alle nuove scoperte.
La febbre puerperale, ai tempi di Semmelweis, uccideva misteriosamente migliaia di puerpere, soprattutto nei grandi ospedali. Le cause di questa misteriosa malattie venivano ricondotte a circostanze fantasiose (liquidi uterini putrefatti, ristagno delle feci..).
Semmelweis era ossessionato da queste morti così frequenti e continuava a praticare autopsie sui cadaveri delle donne riscontrando quadri anatomo-patologici sempre uguali. Ma la cosa che più lo disorientava era la constatazione che nel Padiglione II dello stesso ospedale, gestito non da medici ma esclusivamente da ostetriche, la mortalità per febbre puerperale era dieci volte più bassa. Il turbamento creato da questo problema aumentava la pignoleria che metteva nelle sue ricerche.
In seguito ad attente osservazioni e a una serie di coincidenze fortuite, giunse alla conclusione che la malattia fosse provocata dagli stessi medici e studenti i quali, secondo una prassi abbastanza comune a quel tempo, venivano spesso a visitare le pazienti dopo aver fatto pratica di dissezione dei cadaveri, in sala anatomia.

Durante l'assenza di Semmelweis, un suo collega ed amico, Jacob Kolletschka, era morto a seguito di una breve malattia. Semmelweis ebbe la possibilità di studiarne la cartella clinica e fu colpito da due elementi:
l'autopsia praticata sul cadavere evidenziava lesioni simili a quelle che si riscontravano sulle donne morte per febbre puerperale
Kolletschka solo qualche giorno prima si era ferito nel corso di una autopsia praticata sul cadavere di una di queste donne.
Ciò fu sufficiente a Semmelweis per giungere ad un'ipotesi, straordinaria per l'epoca: la febbre puerperale è una malattia che viene trasferita da un corpo all'altro a seguito del contatto che i medici e gli studenti presenti in reparto hanno prima con le donne decedute (su cui praticano autopsia) ed immediatamente dopo con le partorienti che vanno a visitare in corsia.
Per verificare la sua ipotesi Semmelweis ordinò che tutte le persone del suo reparto si lavassero bene le mani con una soluzione disinfettante (cloruro di calcio) prima di qualsiasi contatto con le pazienti. Tale direttiva portò a una drastica riduzione dei decessi. Il valore della scoperta, tuttavia, fu contestato aspramente dalla maggioranza dei medici del tempo, che gli rivolsero una tale quantità di accuse da provocare addirittura la sua espulsione dall'ospedale e in seguito anche dalla cattedra universitaria di Budapest, che gli era stata offerta nel 1885. I dati che Semmelweis forniva a sostegno della propria tesi erano molto eloquenti: nell'anno 1846, su 4.010 puerpere ricoverate nel suo reparto, ne erano morte ben 459 (più dell'11%); nel 1847, con l'adozione del lavaggio delle mani con cloruro di calcio verso la metà dell'anno, su 3.490 pazienti ricoverate, ne erano morte 176 (il 5%); l'anno successivo proseguendo la pratica del lavaggio, su 3.556 ricoveri, i decessi erano scesi ad appena 45 (poco più dell'1%). Questi risultati, anche se forse lasciavano ancora un piccolo margine di dubbio (poteva trattarsi di una semplice coincidenza) avrebbero dovuto almeno suscitare qualche interesse in coloro che avevano a cuore il progresso della medicina, così da spingere a nuove sperimentazioni per sottoporre a verifica l'ipotesi. Invece, essi vennero praticamente ignorati.
Dopo la pubblicazione della sua opera fondamentale Eziologia, concetto e profilassi della febbre puerperale, l'opposizione nei confronti di Semmelweis divenne ancor più agguerrita, tanto che egli, stanco e deluso, cadde in un lungo periodo di depressione. Egli non ebbe più la forza di reagire, cominciò a dare segni di squilibrio mentale al punto che i famigliari, aiutati dal vecchio amico von Hebra, con un inganno, riuscirono a farlo internare in un manicomio viennese. Il 13 agosto del 1865, dopo soli 14 giorni, Semmelweis morì per emorragia interna probabilmente provocata dalle percosse dei suoi guardiani. Si diffuse però la voce che si fosse suicidato procurandosi una volontaria infezione durante l'autopsia di una donna deceduta per febbre puerperale. Questa diceria venne alimentata da ulteriori pettegolezzi che attribuivano alcune sue stranezze e soprattutto questo suicidio così eclatante demenza senile conseguente ad una infezione sifilitica contratta in età giovanile. Solo nel 1965 un'indagine paleopatologica dimostrerà che Semmelweis non era mai stato sifilitico.

Questo benefattore dell'umanità fu fatto segno in vita di ostracismi, derisioni, diffidenze, persecuzioni, che lo portarono dapprima all'emarginazione dal mondo della medicina viennese, infine alla follia e alla morte precoce.

La sua storia è narrata, in questo bel libro appassionato, che costituisce la tesi di laurea in medicina di quello scrittore irregolare e ricco di talento che fu Celine. Un bel libro, una narrazione circostanziata, avvincente e amara, una dimostrazione di come spesso il gregge prenda a cornate l'uomo di genio.
In principio Dio creò il cielo e la terra, almeno è quello che dicono.
Creò gli uccelli dell'aria, gli animali del campo e vide la sua creazione e disse "che era cosa buona".
E poi Dio creò l'uomo.
E da allora è andata sempre peggio.
E quando l'uomo si trova nei guai, cioè quasi sempre si rivolge a qualcosa di più grande di lui... All'amore, al destino o alla religione per poter dare un senso al tutto.
Ma alla fine della giornata il fatto di stare vicini l'uno all'altro malgrado le nostre differenze e malgrado le nostre convinzioni è una ragione sufficiente per continuare a credere.

domenica 2 novembre 2008

ArRosSenDo parte 2

Mi piace riportare questa nota trovata sul web....: è un omaggio a tutti quelli che hanno questo problema e che non sono compresi.

"Sei a cena con i tuoi amici che non senti da un pò e ovviamente sei contentissimo di rivederli. La serata è delle migliori e tutto va per il meglio, anche se dentro di te pensi che nel locale fa un pò caldo, e cerchi di farlo notare pure agli altri. Si parla del più e del meno, di come va il lavoro, i figli, l'università, il computer e tutto sembra filare liscio fin li ma,....... tra poco toccherà a te spiegare agli altri come ti vanno le cose. Cerchi di non dare importanza alla cosa, anche se sai già benissimo cosa sta per accadere. Ecco che vampate di piccola intensità cominciano a spingere dallo stomaco verso l'alto, una dopo l'altra ed ognuna lascia il suo segno indelebile .Cominci ad innervosirti e cerchi di mantenere il controllo; il tempo stringe tra poco toccherà a te parlare, devi controllarti!!!....Troppo tardi è il momento. Tutti gli occhi sono puntati su di te, tutti sono ansiosi di sentire cosa dirai, tutti ti osservano maledettamente attenti. Eccola che arriva, è lei. Una vampata di calore incontrollabile ti investe. Non puoi fare nulla per fermarla, il viso sembra scottarti ed è sempre più rosso mentre tutti cominciano a guardarti con un'aria stupita e allo stesso tempo divertita. Per te però non è divertente anzi la situazione è troppo imbarazzante e non resisti più, il tuo viso è ormai viola e sulla fronte sono comparse vistose gocce di sudore. Il panico si è impadronito di te.... cosa fare? Devi distogliere la loro attenzione da te ma come? Trovi una stupidissima e banalissima scusa per scamparla, ma sembra quasi che riescano a leggerti nel pensiero, è tutto inutile. Ormai tutti sanno che sei un imbranato, un insicuro, sanno che qualcosa in te non va. Tu sei diverso da loro, non sai stare in mezzo alla gente, non puoi neanche pensare di farlo che già diventi rosso e sudi. Sconsolato te ne torni a casa sperando di dimenticare la brutta esperienza ma sai che domani....lei sarà ancora la, pronta ad assalirti proprio nel momento meno opportuno. Ecco cosa farai allora d'ora in poi; cercherai di evitare tutte quelle situazioni che potranno metterti in imbarazzo, a costo di rinunciare a tanti bei momenti. Non dovrai mai parlare con nessuno del problema, tu sei diverso,le persone normali non hanno questo problema. Speri di trovarti una mattina a non dover più convivere con la Vampata...... Ma è solo un sogno, nessuno può aiutarti, nessuno può capirti. Che peccato però, ti piace così tanto stare in mezzo alla gente, se non avessi quello stupido rossore sarebbe tutto "normale". Ogni speranza se n'è ormai andata e ti accontenti di vivere la vita cosi com'è. Solitaria e castigata. A chi importa conoscere una persona come te? A noi naturalmente. A tutti coloro che condividono il tuo stesso problema.Pensavi davvero di avere l'esclusiva????"

http://www.chirurgiatoracica.org/pat_sna/eritrofobia.htm

..aRrOsSeNdO..

Comunicare dicevamo l'altro giorno...
Eh sì, è proprio un atto stupendo che ci mostra il miracolo dell'essere umano.. con la comunicazione ci evolviamo, cresciamo, proviamo sentimenti, ci costruiamo dei sogni.. COMUNICARE.. ma è davvero così facile, così naturale?? infondo è la prima cosa che si impara da piccoli..
No, non ècosì facile, e io purtroppo ne sono la prova vivente perché soffro di una fobia sociale: l' ERITROFOBIA O EREUTOFOBIA.

ARROSSIRE E VERGOGNARSENE: L’ERITROFOBIA
È incontrollabile. Il fenomeno dell’arrossire in viso è un processo fisiologico messo in atto dal sistema nervoso simpatico e non si può averne il dominio volontariamente. Questo fenomeno, che naturalmente accresce il disagio generato dalla circostanza scatenante, rendendo palesi i sentimenti della persona contro la sua volontà, si accompagna spesso a una sorta di perdita di controllo di se stessi o a un senso di confusione. La tendenza ad arrossire, che di per sé non è una patologia, può in alcuni casi degenerare in una vera fobia, ossia nella “paura di arrossire”, detta ereutofobia o eritrofobia (dal greco éreutho - rossore). L’ereutofobia causa serie difficoltà nelle relazioni sociali, tanto da richiedere il ricorso alla psicoterapia o all’assunzione di farmaci o ancora, in caso di insuccesso, alla chirurgia mediante l’interruzione definitiva o temporanea dei nodi nervosi che trasmettono i segnali ai vasi della cute del viso.
FONTE: Specchio, La Stampa

In ogni situazione particolare, che si allontani minimamente dai canoni di normalità, io arrossisco, e vi assicuro tanto. Quando la situazione è imbarazzante, quando c'è qualcosa che ti fa innervosire, quando semplicemente la circostanza è inusuale (mi è capitato di avere un episodio trovando la mia prof del liceo alla coop..), quando sono al centro dell'attenzione..
è un circolo vizioso, io so che arrossirò e ne ho una tremenda PAURA. Putroppo c'è poca informazione a riguardo, la gente nemmeno pensa che possa esistere questo tipo di disturbo, così che quando ti succede vedi le persone che ti guardano perché non capiscono perché tu sei viola, e allora in quel momento ti rendi conto che hai gli occhi puntati su di te, che c'è qualcosa in te che non va.. ed è a quel punto che non sei più lucido, che vorresti scappare, che non sai come fare a nasconderti.. vi assicuro che è semplicemente tremendo.. Mi è capitato che addirittura un commesso mi dicesse "per favore, calmati...". TRE-MEN-DO.
è orribile quando qualsiasi sentimento che si prova viene mostrato a tutti, è come se la tua privacy venisse meno, come se fossi un libro costantemente aperto..

Ma come dico sempre è tutta una questione di equilibrio, e per fortuna anche in questo caso sono riuscita a trovare il mio: è tutta una questione di sicurezza in fondo, nient'altro.. spesso l'eritrofobia nasce da una mancata sicurezza in noi stessi, da situazioni altamente stressanti..
adesso riesco a controllarla, a parte in particolari periodi dove lo stress (odio il termine stress perché non definisce un bel niente alla fine, ma non c'è altro modo per intendersi) ha la meglio..
ma in fondo: cosa c'è più tenero di una ragazza che diventa tutta rossa??
allora quando mi succede penso al lato buffo della situazione, e ci faccio una risata!!!
.. perché è tutta una questione di equilibrio!!

Un grande abbraccio a tutti gli eritrofobici del mondo!!!

alcuni link interessanti a proposito dell'eritrofobia:
http://www.parsec.it/summit/eritrofobia.htm
http://www.albanesi.it/Salute/eritrofobia.htm
http://digilander.libero.it/psychoplanet/fobie/ereutofobia.htm
http://clinicadellatimidezza.it/a_i/ereutofobia.htm
http://www.chirurgiatoracica.org/pat_sna/eritrofobia.htm

sabato 1 novembre 2008

L'Authority ai telegiornali

In questi giorni abbamo assistito alla lotta e alle proteste per la legge 133... ma in verità non parlerò di questo (anche perchè l'assurda legge si commenta da sola e non c'è altro da dire a parte che l'Italia ancora una volta ha dimostrato il suo primato come Paese Cazzata)..
Questa vicenda ha messo in evidenza tuttavia una cosa troppo importante per essere ancora ignorata: il fatto che in italia non esiste telegiornale o giornale imparziale, che racconti semplicemente le cose come stanno..
UNA VERGOGNA.
UNA VERGOGNA.
mi riferisco soprattutto ai telegiornali (di TUTTE le reti): telegiornali totalmente, completamente al servizio del governo..
telegiornali che per dimostrare come la ricerca in Italia sia felice (e tutti i lati positivi della legge..) intervistano un ricercatore... e voi vi chiederete: ma dove lo hanno trovato un ricercatore contento di questa situazione; un biologo, un fisico, un chimico contento della faccenda??
il ricercatore eppure c'era: un giovane Economista (mica vanno a cercare i biologi.. tanto non li trovano) che ha dichiarato che dopo essere stato all'estero ha preferito tornare nella sua italia (i ricercatori veri non se lo possano permettere) , un ricercatore così ricercatore che ha elogiato questa bellissima finanziaria e tutti i suoi aspetti positivi... SENZA PAROLE...
Andai ad assistere alla lezione della grandissima professoressa Hack.. quante cose ha detto contro la legge e il governo... la sera al tg sembrava un agnellino..
Ma io lo so come stanno le cose, lo so che questa riforma è grave, lo so che quando dicono "in 20 a manifestare" significa che minimo erano in 10000.. perché ci sono dentro.. ma la gente che ne è al di fuori conosce solo quello che sente dai telegiornali, e così viene pilotata la mente...

a tal proposito un ARTICOLO INTERESSANTE:

ROMA - E’ il governo a dominare la scena nell’informazione dei nostri telegiornali. Il predominio è più evidente nei notiziari Mediaset (incluso il Tg5 di Mimun). Ma anche il Tg2 non scherza. L’Autorità per le Comunicazioni chiede ora alle reti pubbliche e private di riequilibrare.

L’Autorità scatta una fotografia che va da aprile a settembre 2008. E’ un’istantanea rilevante perché descrive la situazione dalla nascita del nuovo esecutivo fino quasi ad oggi. Segnali di squilibrio si notano intanto nelle trasmissioni di approfondimento. Ma sono i telegiornali - scrive l’Autorità - a commettere i peccati più gravi. La disparità è doppia: il governo parla più delle opposizioni; alcune forze politiche (di maggioranza) parlano più, molto più di ogni altra. Per questo i telegiornali sono adesso invitati a un effettivo pluralismo. L’Autorità ammette che non siamo certo in periodo elettorale, quando le regole sulle “pari opportunità” sono rigide, severe. Ma la legge vuole che le redazioni rispettino i principi di “correttezza e parità di trattamento” in qualsiasi momento dell’anno, ogni giorno, ad ogni edizione di Tg.

Una regola non scritta vuole che i telegiornali assegnino un terzo del tempo ai partiti della maggioranza, un terzo a quelli di minoranza e un terzo infine al governo in carica. Questa divisione è spesso elusa. Ecco alcuni esempi significativi. Prendiamo le edizioni principali dei telegiornali, quelle che richiamano il maggior numero di ascoltatori. E prendiamo anche il “tempo di antenna”. Somma le parole del giornalista - che introduce un tema o un politico - alle parole del politico. A maggio, Studio Aperto dedica il 42,27% dello spazio al governo e un altro 18,22% al presidente del Consiglio. Al Tg5, il 28% è per Palazzo Chigi e un altro 15 per il premier. Il mese successivo - a giugno - Palazzo Chigi e premier superano quota 50%, sempre al Tg5.

Ancora a giugno 2008, il Tg2 assegna quasi il 32% all’esecutivo Berlusconi e un altro 14% a Berlusconi in persona. A luglio del 2008, il Tg4 non è poi così squilibrato con il governo, che ottiene uno spazio pari al 27%. Ma se poi sommiamo il 28,9 del Cavaliere, ecco superata la metà della torta disponibile.

La musica non cambia se leggiamo i dati con un’altra lente. Siamo a settembre ed esaminiamo tutte le edizioni dei telegiornali (pranzo e cena, le più importanti, ma anche quelle del mattino presto e della sera tardi). Nell’insieme dei notiziari Mediaset (Tg4, Tg5, Studio Aperto e TgCom), la maggioranza, il governo e Silvio Berlusconi sono sopra il 70%, mentre le opposizioni arrancano al 16,77%.

Impressiona il dato dei Radicali. Chissà che cosa saranno riusciti a dire nei 9 secondi che il Tg4 regala loro nell’intero mese di maggio, oppure nei 26 secondi di Studio Aperto. E chissà quali messaggi avrà veicolato quella sinistra che non ha più rappresentanti alle Camere. A maggio, l’intera batteria dei telegiornali della Rai concede 38 secondi - per fare solo un esempio - ai Verdi (38 secondi in 30 giorni). E mentre il Partito Socialista risulta a zero secondi (sempre a maggio, sempre in Rai), l’Udc di Casini potrà certo esultare per il secondo, uno solo, che ottiene al Tg3 nel mese di maggio, per i tre secondi di agosto, per i 5 di settembre.

ITALIA SVEGLIA!!!!! oltre a essere e divenire sempre più un popolo di ignoranti, vediamo per lo meno di non farci prendere bene bene per i fondelli!!!!

A QUESTO PUNTO TOCCA A NOI: SE LORO NON CI DANNO LA VERITà BISOGNA CERCARCELA DA SOLI!!!
BASTA ESSERE PASSIVI, PRENDERE PER BUONO QUELLO CHE CI RACCONTANO!!
è QUESTO IL MALE DELL'ITALIA: MANCA IL SENSO CRITICO... NESSUNO SI CHIEDE MAI "MA IO CI CREDO DAVVERO??"

Se fossimo un popolo un po' meno di caproni magari ci ritroveremo al governo qualcuno di più leale.. INVECE CI LAMENTIAMO, PERCHè è PIù FACILE ASPETTARE LA MANNA DAL CIELO!!

SVEGLIA ITALIA, SVEGLIA.

sabato 18 ottobre 2008

CoMuNiCaRe

Ebbene sì, lo ammetto.. il mio primo tentativo di creare un blog è clamorosamente fallito!! >capita<
E così quando l'altro giorno, presa da un pizzico di nostalgia, feci una visitina al mio caro vecchio blog non ho potuto fare a meno di pensare "oh mio dio, ma pensavo forse di usarlo come pesticida??"
Una palla paurosa, che conteneva praticamente l'esatto opposto di quello che il prof voleva..
...è stato cancellato!!
E questa è la nuova versione, di una Claudia un po' cresciuta, un po' più riflessiva, che forse ha capito qual era lo scopo di questo blog: COMUNICARE!!!


"Comunicare. È la prima cosa che impariamo davvero nella vita. La cosa buffa è che più noi cresciamo, impariamo le parole e cominciamo a parlare e più diventa difficile sapere cosa dire, o peggio ottenere quello che davvero vogliamo.
... E alla fine della giornata ci sono delle cose delle quali non si può fare a meno di parlare. Certe cose semplicemente non vogliamo sentirle, e altre le diciamo perché non possiamo più tenerle dentro. Per certe cose non servono parole, certe cose si fanno e basta. Alcune cose si dicono perché non si ha altra scelta. E alcune cose le lasciamo dentro noi stessi. E non accade molto spesso ma di tanto in tanto alcune cose semplicemente parlano da sole."